E ADESSO PASTA …
16/03/2011
PRIMA COLAZIONE
13/09/2011

Logo art. sensazioni premaratona

 

 


Mi piace pensare che la parte più intrigante ed emozionante di una maratona siano le sensazioni che si provano prima della partenza, sensazioni fortemente antitetiche, che si susseguono veloci nella mente come i fotogrammi di un film.
In mezzo a migliaia di persone in paziente attesa di regalare ai propri ricordi l’esito della “grande prova”, ripasso mentalmente tutti i passaggi della mia preparazione prima di iniziare: una sensazione, banale e scontata, ma che merita rispetto giusto per convincermi di aver fatto tutto il possibile nei limiti concessi ad un atleta non professionista.
Una rapida occhiata tutt’attorno: non vedo altro che una moltitudine sterminata di facce ed espressioni, tutte avvolte nei loro pensieri. Sembra quasi di sentirli, uno per uno, poi d’improvviso, quasi devastante, è l’effetto dell’adrenalina che mi spinge ad assumere atteggiamenti di spavalderia e di rassicurazione con me stesso, complici i lunghi respiri ad occhi chiusi per cercare la concentrazione … Ed ecco, come per incanto, che tutto si ferma, si blocca, è come se potessi toccare il cielo senza nessuno sforzo, è certamente il momento più bello e gratificante dove raggiungo la convinzione di avere nelle gambe le forze necessarie per portare a termine la maratona.
Per un attimo non sento più né voci né rumori, soltanto sensazioni dettate dall’istinto e dalla concentrazione di programmare e regolare al meglio il mio corpo. E’ il momento in cui ho la certezza di essere tutt’uno con l’evento stesso, provando l’emozione di sentirmi parte di un grande momento sportivo capace di rapire e coinvolgere per qualche ora l’intera città con i suoi abitanti.
Ma ecco che ritorna il “sonoro” e le sensazioni tornano ad essere rumori, e il nulla ridiventa la folla circostante, ognuno con i propri rituali scaramantici.
Adesso l’aria che si respira è palpabile, quasi elettrica, i pensieri sono confusi, non c’è più spazio per la poesia tutto diventa terribilmente concreto … è l’emozione di esserci.
Lo speaker ha già iniziato il conto alla rovescia … 5 minuti, … 3, 1 minuto, manca poco, un breve cenno propiziatorio agli dei giusto per avere il loro plauso e finalmente la corsa inizia … ora è tutta un’altra storia.

MASSIMO MANZONI

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